Indagando il sogno con Il Vuoto Elettrico

Il Vuoto Elettrico

Esce il 10 marzo ” Lame in soffitta” è il nuovo singolo de Il Vuoto Elettrico che anticipa il nuovo album “Traum”.  E’ un progetto ben delineato, che si inserisce nel solco tracciato dal movimento indie degli anni ’90, lo contamina con un post-hardcore di stampo newyorchese e lo bagna con liquidi noise e ritmiche serrate.

“Un brano sull’anticamera della vecchiaia, il rintocco dei cinquant’anni. E su un rapporto amoroso visto come una lacerazione dei ricordi che si trovano accatastati in una soffitta polverosa. Da ciò nasce la consapevolezza di avere vissuto una vita avara di emozioni, dopotutto. Ma inizia anche una fuga a ritroso, un punto di distacco assoluto: il rifiuto di percepire la fine di un amore come reale. La plastica dei teloni che proteggono la mobilia accatastata in soffitta è il simbolo di ciò che si frappone tra i due protagonisti di questa storia d’amore tormentata”.

“Lame in soffitta” è uno dei brani di un concept-album – il secondo della formazione bergamasco-bresciana a due anni da “Virale”, dedicato alla paura – che indaga il rapporto fra il tempo, la vita e la conoscenza di sé stessi, analizzati attraverso il trauma e il sogno (“traum” in tedesco) come chiavi di lettura rispettivamente del passato e del futuro. Il tutto ambientato in una casa dove ogni canzone è una stanza e ogni stanza una stagione della vita. Ad allacciare fra loro i brani un’entrata (la nascita) e un’uscita (la morte) circolarmente connesse, oltre a un misterioso corridoio da cui fuggire in tutta fretta con il solo obiettivo di entrare nelle singole stanze. Questo corridoio è il tempo presente, quell’unica prospettiva reale su cui si stagliano le porte che sono i luoghi in cui ognuno deve entrare per fare i conti con ciò che dentro viene ospitato.

“Traum” è un lavoro che segna l’evoluzione di suono de Il Vuoto Elettrico, dal post-hardcore newyorchese degli esordi verso una forma di post-punk urticante e brevilineo, decisamente personale e sui generis nel panorama indie-rock italiano odierno. Le nove tracce del disco fanno rimbalzare l’ascoltatore fra spigoli appuntiti, impreviste ritmiche pop, rumorismi vocali e implosioni soffocanti. Al centro della scena ci sono i synth e il basso, mentre le chitarre vengono trattate in modo differente rispetto al passato e la batteria viene infilata in una nicchia sonora, come a volerne calmare l’enfasi. Il tutto supporta delle scariche di parole inesorabili, versi che lavorano ai fianchi l’ascoltatore per mirare allo sterno e alimentano una tracklist dove viene recisa ogni vena di falsità, affinché sul terreno rimanga solamente la carne viva.

I Vuoto Elettrico

Il Vuoto Elettrico nasce a Bergamo su impulso di tre bresciani. Arruola due bergamaschi e si catapulta nel gennaio del 2014 in un’avventura che nasce dalle ceneri di precedenti esperienze musicali. Il nome del gruppo prende ispirazione dal titolo del secondo album di uno dei migliori gruppi post-rock/noise italiani: Six minute war madness.

 

 

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