La cura Schopenhauer è il primo singolo degli Ella Goda

Ella Goda

La cura Schopenhauer è il primo singolo degli Ella Goda, trio power-pop che il prossimo 10 aprile pubblicherà su etichetta Bulbart l’omonimo disco di debutto.

La Cura Schopenhauer  degli Ella Goda è una canzone che si chiede se le parole possano davvero cambiare una persona nel profondo. Il brano è accompagnato da un video interamente in stop-motion – realizzato dal collettivo See Mars e presentato nei giorni scorsi in anteprima su MTV New Generation. Il videoclip mescola animazione digitale e collage animato di fotografie utilizzando materiali cartacei come ritagli di immagini e testi estratti da vecchie enciclopedie e riviste, ma anche video da library e riprese di particolari situazioni.

Un video in stop-motion fatto con ritagli di immagini e testi estratti da vecchie enciclopedie e riviste per il primo estratto dall’omonimo disco di debutto del trio power-pop bergamasco. Ogni immagine serve a sviluppare un discorso che intreccia tre piani narrativi: il rapporto di coppia, l’alienazione della vita di periferia e il consumo ossessivo di beni materiali.

Il tutto fa poi da controparte visiva a una canzone, racconta Brian Zaninoni (voce del gruppo e autore dei brani), “ispirata fin dal titolo a un romanzo dello psichiatra Irvin Yalom. Sono rimasto affascinato dall’antagonista Philip Slate che è riuscito a curare la sua sex addiction, laddove la psicoterapia e la psichiatria avevano fallito, semplicemente seguendo il pensiero di Schopenhauer e la sua avversione verso i ‘bipedi’. Quindi mi sono chiesto se delle parole potessero veramente cambiare una persona nel profondo, rapportando la questione ad una relazione di coppia del giorno d’oggi.”

La cura Schopenhauer è una delle tracce di Ella Goda, piccolo gioiellino a base di canzoni popular electro-chitarristiche dal suono pieno, vero e dall’efficacia seriale, capaci di rimanere in testa al primo ascolto e non andarsene più.

Gli Ella Goda, d’altra parte, fanno con straordinaria facilità proprio questo: scrivono belle canzoni. E lo fanno partendo dalle loro influenze, le più disparate e lontane possibili – il funk, il brit e il punk – e portando un pezzo di America anni ’90 nella Valseriana (Bergamo) da cui provengono.

La loro è la mescola di un gusto pop tipicamente italiano in curvature melodiche a presa rapida con robuste accelerazioni rock. Per costruire strofe argute e ritornelli killer di deliziosa perizia architettonica, irrorati con quanto basta di elettronica vintage e qualche citazione funzionale. E’ così che ogni brano possiede la (finta) semplicità di chi conosce la fatica artigianale di scrivere canzoni non solamente belle, ma anche nostre. Nostre come tutte le cose che non si dimenticano perché fanno stare bene.

La cura Schopenhauer

Ella Goda è il nome che riunisce tre musicisti della scena bergamasca con diverse esperienze alle spalle, attivi insieme dal 2015. Brian Zaninoni (voce, chitarra, pianoforte), Sebastiano Pezzoli (basso, sintetizzatore) e Marco Towers (batteria, programmazioni). Fin dai primi passi, il trio lavora su canzoni rock / power-pop con testi in italiano. Le influenze degli Ella Goda provengono principalmente dal rock anglo-americano e dal cantautorato italiano, strizzando l’occhio a sonorità contemporanee con l’uso, seppur mai invasivo, di sintetizzatori.

 

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