Kyunos: Destino, un brano che rimanga nel tempo

“Destino” è il singolo d’esordio di Kyunos uscito per Indieffusione. La nostra intervista per approfondire le diverse sfaccettature dell’artista che, anche se molto giovane, ha idee ed obiettivi ben chiari.

Kyunos, nome d’arte di Luigi Pepe, è al suo esordio con “Destino”, brano uscito il 21 gennaio, distribuito e promosso con Indieffusione. Nato a Napoli nel 2001, Luigi Pepe si approccia al rap da giovanissimo, cominciando dalle scuole medie. Nel 2016 inizia il suo percorso fondando una crew, la Double Eight. É in questo periodo che nasce il nome Kyunos: fra un paio di schiaffi morali e viaggi mentali, che portano l’artista a trasformare il mondo che lo circonda in una visione parallela alla realtà. Un grafico, un disegnatore e un appassionato di Mix & Master in una sola persona, Kyunos realizza personalmente anche le copertine dei suoi lavori. 

Ciao Kyunos, è da poco uscito il tuo primo singolo “Destino” con Indieffusione. Come ti senti?

Ciao! Sicuramente mi sento emozionato, è molto densa la sensazione, quasi traumatica ma in senso buono. Avere dei feedback positivi e costruttivi dalle persone, che magari sono dei semplici ascoltatori e non solo artisti, è un’emozione difficile da descrivere a parole, considerando che la musica come l’arte le ho sempre vissute in modo molto intimo.

Come nasce il tuo progetto musicale?

Il progetto nasce dalla necessità di esprimere a parole quello che pensavo, rispetto alle persone, per come affrontare determinate fasi della vita.

Perché hai scelto “Destino“ come primo lancio?

È stato piuttosto spontaneo in realtà, nel momento in cui ho raggiunto una certa maturità artistica – per come la definisco io – ho pensato di creare un brano, che potesse essere importante per le persone, che in qualche modo rimanesse nel tempo, tutto questo ha portato a realizzare “Destino”, che inizialmente era solo una prova.

Cosa pensi sia il destino e come convivi con questa idea nel tuo quotidiano?

Il destino per me è una congiunzione fra il nostro libero arbitrio e l’effetto delle nostre azioni su quello che ci circonda. In un certo senso, se siamo liberi di scegliere se seguire o meno noi stessi in qualcosa, prenderemo di conseguenza tutti gli effetti, evidenti o meno, che arriveranno alla nostra persona. Personalmente, ci vivo bene, è un concetto molto nitido nella mia mente.

La copertina del singolo è stata realizzata da te in prima persona perché sei anche un grafico. Qual è il messaggio che volevi lanciare con questa immagine?

L’immagine è il volo del Falcon 9 di SpaceX, sta a significare che bisognerebbe puntare in alto, senza troppe preoccupazioni, perché in ogni caso è una scelta fatta in modo consapevole, si può dire che rappresenti il coraggio di “abbracciare la propria croce” (e quindi il nostro destino) per usare un esempio nostro.

Come riesci ad unire la musica al disegno?

Entrambe le cose fanno parte della mia vita fin da ragazzino, il tempo è passato ma le cose si sono evolute, il disegno mi permette di guardare l’insieme, la musica mi concede di ascoltarlo. È un po’ come quando qualcuno dice che “sente il suono del verde”, per me è la stessa cosa.

Come nasce la collaborazione con Indieffusione?

Nel 2021 circa sono entrato in contatto con Noise Symphony e con Indieffusione, decidendo di intraprendere questo percorso musicale con tutto quello che ne derivava.

Come si è svolto il processo di produzione del brano?

Il brano inizialmente l’ho registrato in casa. Poi ho contattato una mia amica (Laura Francesca Russo) per aggiungere una voce più femminile, ho pre-mixato il brano per come avevo idea di fare riguardo il suono, in fine è stato inviato a Francesco Tosoni, che ha completato il tutto in studio, finalizzando l’inciso.

Oltre a “Destino”, hai altri brani in cantiere da farci ascoltare?

Ho altri progetti che sto creando col mio team, nulla di definitivo per adesso, ma sicuramente ci sarà altra musica.

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