Una vita al top e 4 risate con Giancane

Continua in tutta Italia “Una vita al top Deluxe” Tour di Giancane, sold out alla prima tappa di Roma, e ovviamente noi non abbiamo esitato a toglierci qualche curiosità parlandone direttamente a telefono con lui.

Una vita al top Deluxe” Tour – Prossime date

02/12 Taranto – Bepop

03/12 San Giacomo degli Schiavoni (CB) – Bobby’s live

30/12 Napoli – Lanificio 25

07/01 Roma – Nuovo Cinema Palazzo

20/01 Latina – Sottoscala 9

27/01 Bassano Romano (VT)

Giancane
L’originale copertina di “Una vita al top Deluxe”

 

Si chiama Giancane…e già il nome d’arte suscita ilarità. Poi basta vedere la copertina dell’album “Una vita al top Deluxe” (seconda versione di “Una vita al top” del 2015) per capire cosa aspettarsi. In effetti le premesse c’erano state tutte con il precedente EP “Carne” (2013), venduto in vaschette proprio per il manzo.

E’ un disco che fa fare figuracce: tempo di premere “Play” in metro e sono sufficienti pochi secondi perché sia impossibile non scoppiare a ridere tra gli sguardi sbiechi della gente.

Giancane sprona ad affrontare meglio la giornata, infondendo la sensazione di non essere i soli a vivere il disagio di questi tempi. Sembra di ascoltare un uomo seduto davanti ad una birra, che parla arrabbiato di quanto a volte faccia schifo la vita; si sfoga e si confida come fosse l’amico di sempre, quello che parte raccontando l’ultima novità e poi finisce col strappare una risata.

Onore a un cantautorato che, con solo voce, chitarra e cassa (in vero stile country rock), sa divertire pur aprendo gli occhi sulle amare verità, dando libero spazio a quei pensieri condivisi da molti, ma spesso nascosti per vigliaccheria.

 

giancane

Diretto, semplice, esilarante e odierno. Non usa artifici o inutili costruzioni, non cerca di sembrare ciò che non è: Giancane è uno che vive nel proprio tempo, un cantastorie romano di oggi, niente di più niente di meno, ed è proprio questo il suo punto di forza.

L’album raccoglie alcuni inediti, i brani più noti di Giancane e due cover. Vanta, inoltre, diverse collaborazioni, tra cui Giovanni Truppi, gaLoni, i Bamboo e WrongonyouCiliegina sulla torta è lo scherzo telefonico inserito alla fine della traccia “Una vita al top”.

Abbiamo voluto chiedere a Giancane come va questa sua vita al top, facendoci raccontare direttamente dalla sua voce qualche simpatico aneddoto nell’intervista che vi proponiamo qui di seguito.

 

Ciao Giancane, insomma come va la vita? È al top visti gli ultimi successi?
E’ al top, ho appena litigato con gli operai che mi hanno bucato un muro entrando dall’altra parte (ride). E’ proprio una vita al top, va alla grande!
Nelle informazioni della tua pagina Facebook c’è scritto solo “Ciao sono Giancane”. Chi è Giancane?
Sono io, ovviamente! Non mi piacciono le biografie, penso si debba ascoltare un artista e poi farsi una propria idea. Giancane sono io, dico un sacco di stupidaggini e penso che si evinca abbastanza tranquillamente dai testi che tipologia di progetto possa essere il mio.
Perché il nome Giancane?

Mi chiamo Giancarlo, poi gli amici mi chiamavano “Cane”, e da lì è stato molto semplice il passaggio.

Come e quando hai iniziato a fare musica?

In realtà ho sempre suonato sotto altri nomi, e continuo a suonare con altri gruppi anche ora.

E il percorso da solista com’è cominciato?

Questo progetto è inziato due anni e mezzo fa; avrei dovuto fare un unico live, poi mi è piaciuto e ho continuato. Il primo concerto è stato durante il Festival “Roma Brucia” del 2013, quindi due estati fa, però poi ne ho fatto un altro a settembre e da lì ho deciso di fare un EP. Per me è una sorta di terapia psicologica, solo che invece di pagare mi pagano!

Come ti trovi a gestire insieme un progetto da solista e Il Muro del Canto?

Facciamo due cose completamente differenti e entrambe comunque mi rispecchiano. Nel Muro del Canto metto la mia parte più seria; ovviamente in un gruppo, essendo in tanti, posso mettere solamente un po’ di me. Invece in questo progetto sono completamente da solo, quindi è proprio un’altra cosa anche a livello emotivo, c’è un altro approccio.

Cosa ne pensi del panorama musicale italiano attuale?

Mi piace particolarmente negli ultimi tempi. Questa spinta dal basso che sta arrivando nel mainstream non mi dispiace affatto. Poi molti vengono da Roma, quindi ci conosciamo già da tanto tempo, vedi Calcutta o i Thegiornalisti. Magari non è il mio genere, ma sono contento che ci sia un po’ di rinnovamento da parte di persone con le idee chiare su quello che vogliono.

L’ultima scoperta musicale che hai fatto?

Facendo il produttore mi sento un sacco di cose, ma dal punto di vista tecnico, e quindi perdo l’oggettività musicale purtroppo. L’ultima cosa che proprio mi ha mandato in visibilio sono stati i Mumford & sons quando sono usciti.

 

Come sono nate tutte queste collaborazioni nell’album?

Sono vent’anni che suono, facendo anche il fonico e il produttore ho conosciuto molti artisti e sono nate molte amicizie. Volevo che ci fossero certe persone nel disco non per il nome ma perché artisticamente mi piacciono molto. Ad esempio Truppi è uno dei miei preferiti, è stato un onore per me fargli suonare il pianoforte; ci sono i ragazzi del Muro, ovviamente, e Gabbianelli, che conosco forse da quindici anni. Poi ho voluto Wrongonyou, che secondo me ha un grandissimo talento, che ha suonato un assolo di chitarra nella cover di Vasco Rossi; e poi ci sono anche i Bamboo, uno di loro suona la batteria con me.

Artisti con cui vorresti collaborare in futuro?

Ricollaborerei sempre con Truppi perché mi piace proprio tanto, oltre la tecnica.

Stai già lavorando a qualcosa di nuovo?

Sono in studio a registrare un pezzo che uscirà a dicembre, che sarà il primo estratto del disco nuovo.

Dopo la carne e le sottilette, che tipo di copertina dobbiamo aspettarci dal prossimo album? 

Ora ho cambiato genere! Sicuramente ci saranno un sacco di collaboratori a livello grafico questa volta, ma è ancora presto.

Come ti prepari ai live? Fai qualcosa di scararamantico ad esempio?

Come gesto scaramantico uso sempre le stesse tre magliette ai live, perché penso mi portino bene. Per quanto riguarda la preparazione, ogni data è a sé ovviamente; facciamo una parte con l’applausometro, così è il pubblico a poter scegliere tra sei pezzi. Quest’anno nel 99% dei casi, dalla Calabria fino alla Val D’Aosta, è uscito Gigi D’Agostino: è colui che unisce la nazione secondo me (ride).

Un aneddoto divertente dei live?

Una volta mi è capitato di essere contattato per suonare a un battesimo e, viste le mie perplessità, mi avevano assicurato che ci sarebbero state un sacco di persone che già mi conoscevano. In realtà poi c’erano solo anziani e bambini, che ovviamente mi chiedevano le canzoni di Frozen ad esempio, e quindi siamo finiti a suonare direttamente col canzoniere. Appena abbiamo iniziato a fare pezzi nostri si sono messi a piangere e allora ce ne siamo dovuti andare. E’ stata sicuramente un’esperienza formativa, dopo quello penso di riuscire a fare tutto. Secondo me a volte anche i “big” dovrebbero fare cose del genere, per tornare un attimo nella realtà.

 

Una vita al top Deluxe

Tracklist e Guest star

01 – Hogan Blu – con Alessandro Marinelli alla fisarmonica

02 – Ciao sono Giancane – con Giovanni Truppi al pianoforte e Margherita Musto al violino

03 – Vorrei essere te

04 – La vita con Andrea Ruggiero al violino

05 – Ma tu No con Giovanni Truppi al piano

06 – Lunedì (V. Rossi)

07 – Vecchi di Merda

08 – Come sei Bella con gaLoni su una strofa

09 – Fai schifo con Alessandro Pieravanti al reading

10 – Pare che dorme con Matteo Gabbianelli nel finale

11 – Una vita al Top con i Bamboo nelle percussioni finali e Andrea Ruggiero al violino

12 – Riderà (testi e musiche di D. Gérard, Mogol, R. Bernet – resa famosa da Little Tony)

13 – Pecora

14 – La Stessa Estate (1996)

15 – Vecchi di Merda (demo version)

#FollowTheNoise…

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