International Tattoo Expo Roma 2015, l’appuntamento annuale per tutti gli appassionati di tatuaggi e piercings, è tornato anche quest’anno in una veste completamente rinnovata. Una nuova location, il Palazzo dei Congressi di Roma, incredibilmente gremita di artisti, professionisti, appassionati e curiosi, tutti riuniti nel mood artistico delle tre giornate di evento.
Lo spazio espositivo è zeppo di interessanti proposte e la curiosità vince decisamente la fatica di destreggiarsi tra la folla. In qualsiasi momento è possibile guardare anche più tatuatori al lavoro in un unico stand; ognuno di loro immerso nella catarsi di una nuova creazione.
Ormai da 16 anni l’evento è una vera e propria rassegna di stili diversi; molti appassionati colgono così l’occasione per prenotare un appuntamento con tatuatori di fama internazionale (Jose Lopez, Jugo, Xiangwei Meng, Sarah Miller e David Côté sono solo alcuni degli artisti stranieri presenti in questa edizione).
Il tatuaggio rappresenta d’altronde un rito di passaggio, da viversi quindi in modo del tutto personale. I più preferiscono un richiamo archetipo, il segno come idea che accompagna l’intera esistenza, finché la carne non scompare.
Altri semplicemente come un riferimento al passato, ad una singola esperienza vissuta.
Ma ogni tatuaggio reca in sé una storia, un’intenzione ed un’obbiettivo da ricordare e raccontare.
Fino a pochi anni fa considerata forma espressiva destinata a persone “poco raccomandabili”, il tatuaggio, con il tempo e con un incredibile lavoro di crescita professionale di tanti tatuatori, è diventata una forma d’arte trasversale, in grado di affascinare ed incantare uomini e donne di ogni età ed estrazione sociale, come testimonia l’ottima ed eterogenea affluenza alla manifestazione.
Affidarsi ad un maestro – o maestra, visto l’enorme e sempre crescente numero di bravissime tatuatrici – che sul nostro corpo dipinge come su una tela un delicato soggetto giapponese o un coloratissimo soggetto old-school è una scelta del tutto intima. Quello che è certo è che sarà per la vita.
Contributo fotografico di Chiara
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