L’intervista a Galil3o: tra prospettive parziali, numeri significativi e obiettivi importanti

Galil3o

Francesco Galioto in arte Galil3o, è uno dei più interessanti nomi della scena musicale romana del momento. Reduce dalla pubblicazione del suo secondo singolo, “La Prospettiva”, lo abbiamo intervistato per farci raccontare i suoi prossimi progetti…

Negli ultimi mesi, tra gli artisti della scena romana, si è cominciato a far sentire sempre più spesso un nome in particolare: quello di Galil3o, pseudonimo di Francesco Galioto, che dopo aver vinto con il brano “Parte di me” il primo premio allo Spaghetti Unplugged Fest 2018 dello scorso marzo, ha continuato senza sosta a calcare i palchi della Capitale e a conquistare sempre più persone con le sue canzoni. Reduce dalla pubblicazione del suo secondo singolo, “La Prospettiva”, e in attesa di rivederlo dal vivo molto presto, abbiamo avuto il piacere di fargli una piccola intervista, in cui ci ha parlato dei suoi prossimi progetti, del suo passato, delle sue passioni e di un certo omonimo illustre…

Perché questo nome d’arte e cosa significa quel 3? 

Subito domanda ARDUA. Scherzo… Il nome è nato un po’ per scherzo insieme a Carlo Acreman, un amico, la spalla con cui porto avanti questo progetto. Oltre ad avere un’assonanza con il mio cognome, si ironizzava sulla ‘vera storia di Galileo’, ovvero, riassumendo all’osso, il Galilei su “qualcosina” ha avuto ragione, nessuno però gli ha creduto all’epoca. Dopo tanto tempo ancora si parla di lui… qualcosa vorrà dire? Quel “3” invece ha un significato particolare, che cercheremo di svelarvi con l’EP, che spero di far uscire prestissimo. Posso dirvi intanto che, appunto, un ‘certo Galileo’ – anche leggermente più noto del sottoscritto – già esisteva e non volevo né fare paragoni, né confondere…

Senti ancora la ragazza per cui hai scritto “Parte di me”? 

AHAHAHAHAH carina questa. Vi stupirò dicendo che SI la sento ancora, anzi dopo l’uscita del brano, anche di più. I rapporti sono cordiali e belli, forse anche più sinceri. Ognuno prosegue la sua vita e “Parte di Me” è stato un epilogo per la fine di una storia intensa; poi non dite che la musica non fa miracoli… Il pigiama ed il disagio, invece, oramai sono uno status symbol.

Cosa o chi ha ispirato invece “La Prospettiva”? 

L’idea della prospettiva è nata qualche anno fa ad una mostra di De Chirico, a Ferrara. I suoi quadri mi rapiscono, e proprio durante la mostra ho scritto di getto alcune frasi, degli appunti. Lo faccio spesso, ma la stesura finale del pezzo è avvenuta molto tempo dopo. Ho deciso subito di inciderla perché dentro ci sono temi per me fondamentali, di libertà e riflessione come, ad esempio, il tempo che scorre troppo in fretta in questa società “oggi è già domani”, il mio amore smisurato per l’arte e per l’architettura, le paranoie che limitano le nostre vite, ma che poi ci caratterizzano e ci rendono unici, e infine l’amore in generale.

Solitamente come scrivi una canzone?

Le canzoni nascono da sole, dice Vasco. Sono d’accordo, come non esserlo con Vasco… nascono da sole: prima la musica dopo le parole, prima le parole poi la musica o magari insieme, in una giornata o in tempi dilatati. Vorrei ringraziare chi mi aiuta in questo percorso: Carlo Acreman, autore con cui scrivo spesso insieme a quattro mani, e la mia band, composta da Mattia Di Cretico alla batteria, Riccardo Di Fiandra al basso, Luigi Di Chiappari alle tastiere, alle chitarre elettriche e alla tromba, e Andrea Guastadisegni ai synth. Loro mi accompagnano dal vivo e in studio, arricchiscono ​il lavoro che c’è dietro ogni canzone, nota, parola, piccola soddisfazione.

Quando hai imparato a suonare la chitarra e quando hai iniziato a cantare?

I miei genitori, al riguardo, mi raccontano ancora che con la chitarra di mio padre facevo assoli con note a caso, sui dischi di Fossati, Paolo Conte e James Brown, all’età di cinque anni. La chitarra mi nascondeva per quanto era enorme. Poi alle elementari ho cominciato a studiare la chitarra ed a cantare, scrivevo brevi canzoncine in cui dicevo “qualcosa”​; ho sempre avuto la necessità di esternare i miei stati d’animo. Un po’ di tempo fa ne ho trovata una… NO COMMENT. C’è sempre stata musica a casa mia, quindi credo sia nato tutto da li.

Chi sono i tuoi artisti di riferimento?

Difficile racchiudere i propri riferimenti in poche righe, si rischia di fare un elenco spropositato, però sicuramente tutta la scena cantautoriale italiana degli anni 60/70 – Graziani, Battisti, Dalla, Battiato, Gaetano, ma anche un Califano mi appassiona moltissimo, poi i Tenco, i già citati Conte e Fossati, e poi diciamo che mio padre mi ha dirottato su tutto un altro tipo di musica come il soul, il blues, il rhythm and blues, il rock. In questo ultimo periodo sto ascoltando molto James Brown, Otis Redding, Aretha Franklin e potrei andare avanti per ore.

I brani che hai amato di più in questi ultimi mesi?

In questi ultimi mesi, ho ascoltato spesso Cesare Cremonini, penso che i singoli “Poetica” e “Nessuno vuole essere Robin” siano due capolavori. Tutto il disco Possibili Scenari mi è piaciuto molto. Sono andato anche al suo concerto, devo dire davvero notevole. Poi non si è potuto non ascoltare Calcutta nazionale – “Orgasmo” e “Paracetamolo” sono due pezzoni, anche Evergreen è un bell’album. Diciamo che non era facile tornare dopo il successo di Mainstream. Ultimamente ascolto molto anche “Il tuo maglione mio” e “Tra la strada e le stelle” di Tommy e Co. e “Since You’ve Been Gone” di Aretha Franklin, “gli Impermeabili” di Paolo Conte, “Il compleanno di Cristina” di Venditti… Continuo?

Quali sono i tuoi progetti per il 2019?

I miei progetti: l’obiettivo principe è quello di far uscire l’EP il prima possibile, spero già questo autunno. Ci sono tante idee, tante emozioni, canzoni, parole che vorrei racchiudere e catturarci dentro. Incrociamo le dita! Poi vorrei continuare nel 2019 con tutto quello che ho fatto nel 2018. Migliorare e migliorarsi sempre. Il concetto di tempo è molto relativo, come accennavo prima, il 2019 è già futuro…per quanto riguarda il mio futuro, non lo so… Non so bene ancora come gestire questo presente, così pieno, dolce, effimero e difficile… ma spero che le mie canzoni diventino un momento di condivisione con qualcuno lì fuori, che si senta come me. Questo è il mio progetto per la fine del 2018, per il 2019 e per gli anni a venire.

Prossimi concerti

Allora prendete nota perché potrete venire a trovarmi:

  • Sabato 4 agosto suoneremo alla rassegna di concerti “Cantaroma” sul Tevere
  • Domenica 5 agosto saremo ospiti del Festival “Non il solito Festival” che si terrà a Trasacco (AQ)
  • Domenica 26 agosto ospiti della serata PLF a Largo Venue

e forse ci sarà una bella sorpresa anche l’8 settembre…

 

#FollowtheNoise…

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