È Bello anche Aspettarti è il primo estratto dal nuovo Album di Sawara

Sawara

“E’ Bello anche Aspettarti” è il primo estratto da “L’Eccitante Attesa”, il nuovo disco del cantautore lecchese Fabio Agnesina in arte Sawara, in uscita il 27 Maggio con un’anticipazione il 26 maggio nel release-party al Circolo Libero Pensiero di Lecco.Il nuovo brano di Sawara è una canzone “tascabile” lunga 2 minuti e 28, da tenere in tasca intanto che si aspetta: “desiderio è attesa e talvolta…da un piccolo punto in lontananza… il desiderio si materializza…”

Sawara è il nome con il quale il brianzolo Fabio Agnesina da qualche anno scrive canzoni e le canta, a detta di molti, con un timbro di voce unico, grave, sporco, sincero. Un approccio a cui i musicisti che oggi lo seguono hanno affibbiato una visione scarna e molto personale di cantautorato rock, in bilico fra sfuriate di chitarre, secche quadrature ritmiche di batteria o beat elettronici e pochi accenni melodici minimali. “Questo disco – racconta Sawara nasce da un’incoscienza artistica, visto che autoprodursi tre album in tre anni è da folli. Ma alla base c’è anche l’urgenza di completare un percorso interiore in questa fase particolare della mia vita. Come dice Riccardo Sinigallia, ‘si diventa soggetti agli attacchi della mezza età’ e così eccoci qui di nuovo…”.

Sawara

Urgenza e percorso interiore sono forse le parole chiave per misurare l’intensità de “L’Eccitante Attesa”, terza uscita dal 2015 a oggi (i precedenti si intitolano “Sawara Non Esiste” e “Il Tempo Supplementare”) caratterizzata da brani fortemente intimi, qui impreziositi dal connubio artistico, rafforzatosi nel tempo, con Matteo De Capitani (chitarra) e Matteo Tovaglieri alla produzione.

“L’Eccitante Attesa” è un disco di otto tracce più un remix della canzone d’apertura a cura di Marco Menaballi, anche autore della copertina. Il filo rosso che lega tutti i pezzi è l’aspettare e il desiderare, “dopo che ne ‘Il tempo supplementare’ al centro c’era la consapevolezza. Qui invece è la volta dell’amore in tutte le sue possibili accezioni. Queste canzoni sono nate e cresciute quando ancora stavamo promuovendo il disco precedente e non ho voluto attendere i normali tempi promozionali”.

Sawara

Il risultato è un disco che parla all’intimità di tutti, facendo un discorso che riguarda le ossa, il sangue, i nervi, ma anche la sopravvivenza e la rinascita. Quelle di Sawara sono laiche preghiere che provengono dalle costole e cercano una verticale salvezza terrena. Non stupisce dunque che il titolare consigli “di ascoltare il disco in progressione, come se si stesse leggendo un romanzo. Ogni pezzo ha la necessità di stare vicino all’altro”. Ma se proprio bisogna indicare un episodio rappresentativa dell’intero lavoro “e addirittura di tutta l’essenza Sawara” Fabio indica “’EA’, la canzone che cercavo in venticinque anni di musica e che finalmente è arrivata”. Una giaculatoria che si apre su un ritornello nel quale due avverbi cadenzano vigorosi come le colonne di un tempio d’amore: “poi improvvisamente / prepotentemente / poi arrivi tu e non posso non chiederti perché”. Una traccia di cui “E’ Bello anche Aspettarti” è una sorta di anticipazione per approccio poetico, sonoro e soprattutto densità emotiva.

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