Bombino: la stella del desert blues torna in Italia

Bombino

Bombino è un artista simbolo di un popolo e di un genere musicale. Un musicista capace di dare suono compiuto al deserto e di portarlo con successo in tutto il mondo diventando la prima vera star tuareg. Un virtuoso dello strumento, uno dei migliori chitarristi blues viventi a detta del New York Times. Torna in Italia la stella del desert blues con il tour internazionale del nuovo album, Deran, uscito il 18 maggio.

Torna in Italia la stella del desert blues Bombino con il tour internazionale del nuovo album, il quarto, Deran, uscito il 18 maggio per Partisan Records.

Bombino

Dopo un’anteprima il 16 giugno al Biografilm di Bologna, la prima data italiana sarà il 20 giugno a Roma all’interno della venticinquesima edizione di Villa Ada – Roma incontra il mondo nella serata #Withrefugees, il live organizzato in occasione della Giornata Mondiale Del Rifugiato organizzata da Arci e UNHCR  con la collaborazione del Servizio Centrale dello Sprar.

Un appuntamento importante e molto significativo, quello romano, per Bombino: ex rifugiato, costretto all’esilio a causa delle numerose ribellioni nella sua regione nativa, il chitarrista nigerino di etnia tuareg, il popolo nomade del nord Africa, mai come in questo ultimo disco vuole dimostrarsi vicino alla sua terra.

Deran è infatti scritto e cantato interamente nella sua lingua madre, il Tamasheq, ed è anche il suo primo album registrato su suolo africano, a Casablanca, nello studio del re marocchino Mohammed VI.

Un ritorno a casa che vuole promuovere un messaggio di speranza e augurio, proprio come dice il titolo stesso del disco che in italiano significa “Migliori auguri”, a un mondo che sta vivendo un periodo di grande dolore e tumulto.

Deran è un album viscerale, forse il suo lavoro più diretto e coinvolgente, che mostra ancora una volta la grande capacità di Bombino di unire l’eredità orgogliosa e senza tempo dei nomadi del deserto con il rock di oggi, l’improvvisazione virtuosa e una contagiosa esuberanza sonora.

Dieci tracce incise in dieci giorni, alcune originali e altre ispirate a canzoni della tradizione Tuareg; dieci inni alla ricchezza e alla bellezza della cultura del suo popolo, alla necessità di riconoscerne il valore anche nel mondo contemporaneo.

Bombino Live
Bombino Live. Photo credits Adila Salah.

Con la consueta maestria e maestosità alla chitarra e il suo suono elogiato da Pitchfork come autentico e ambizioso, Bombino crea un universo complesso ma semplice all’ascolto, dimostrando ancora una volta la sua abilità di lavoro su diversi generi. In Deran infatti si mescola folk e rock, passando per il blues e il funk e naturalmente il sottogenere “Tuareggae”, di cui il chitarrista è pioniere e precursore: un blues/rock tuareg solar, sporcato di reggae e bounce.

Bombino oggi è un artista acclamato in tutto il mondo ma non ha mai reciso i legami con la sua terra madre, anzi, è riconosciuto anche dal popolo Tuareg come uno dei più abili e ricercati musicisti in circolazione. Ha collaborato con artisti del calibro di Stevie Wonder, Keith Richards, Robert Plant, Dave Longstreth, Dan Auerbach, Jovanotti e molti altri, ed è stato ospite dei più importanti festival internazionali, dal Bonnaroo, al Citadels, dal Coachella al Newport Folk Festival.

Dopo le date bolognese al Biografilm del 16 giugno e romana a Villa Ada il 20 giugno, il tour italiano prosegue il 31 luglio al festival Mundus di Carpi (MO), il 1 agosto al Castroreale Millazzo Jazz di Milazzo (ME), il 3 agosto al Dromos Festival di Mogoro (OR), il 30 agosto all’Adriatico Mediterraneo di Ancona, il 12 ottobre al Sabir Festival di Palermo e il 26 ottobre al Festival Musica dei Popoli di Firenze.

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