Abbabula compie 20 anni: un compleanno speciale merita un’edizione speciale. Quattro giornate in musica, che fra il 10 e il 14 luglio porteranno a Sassari le più interessanti espressioni delle nuove tendenze della scena italiana.
Una location nuova di zecca, l’Arena Concerti che sarà appositamente costruita in piazzale Segni: spazio da vivere anche oltre i concerti – apertura giornaliera cancelli fissata alle ore 19,30 – in piena filosofia Abbabula. L’Arena Concerti che sarà appositamente costruita in Piazzale Segni: spazio da vivere anche oltre i concerti – apertura giornaliera cancelli fissata alle ore 19,30 – in piena filosofia Abbabula.
Quattro giornate in musica, che fra il 10 e il 14 luglio porteranno a Sassari le più interessanti espressioni delle nuove tendenze della scena italiana.
On the stage ben 13 artisti, affermati ed emergenti a livello locale e nazionale, che dall’hip hop di Willie Peyote al cantautorato di Maldestro, passando per le sonorità elettroniche di John De Leo, il suggestivo ensemble di Iosonouncane e Paolo Angeli e l’avvolgente rock “indie” di Motta, racconteranno una storia talmente variegata da accontentare anche i palati più indipendenti e appassionati.
E poi ancora En?gma & Kaizén, il vissuto e l’esperienza del Gavino Riva trio, le parole di Scarda e il live set di Arrogalla, il tutto senza, ovviamente dimenticare, le più interessanti realtà emergenti della scena sarda come il rapper Riky, Flavio Secchi, Elisabetta Usai e Massimo Carta.
Ad aprire il festival Abbabula, il 6 luglio a Sassaridavanti al Carcere di San Sebastiano, l’anteprima organizzata in sinergia con la Compagnia Teatrale Meridiano Zero. L’anteprima ospiterà “Per Grazia Non Ricevuta”, progetto ambizioso e visionario con la direzione artistica di Leonardo Boscani, che rivolge uno sguardo attento e non convenzionale al mondo delle carceri. Interpreti di questo progetto sono l’artista sassarese Giovanna Maria Boscani e il cantautore cagliaritano Joe Perrino.
Ma per festeggiare i suoi 20 anni Abbabula ha scelto di farsi e fare un altro grande regalo a chi, negli anni, ha fatto sì che sul palco, sotto il palco e a bordo palco tutto fosse bello e possibile.
Per questo nasce l’Abbabula Lab, un ciclo di incontri dedicati a temi come il diritto d’autore, la filiera musicale e la nuova vita dell’indie italiano, il rapporto tra promoter, agenti e festival e le nuove opportunità del mercato globale. Serie di appuntamenti rivolta a chi fa, produce e distribuisce musica in Sardegna. Gli incontri saranno ospitati negli spazi della sede di Sassari del quotidiano La Nuova Sardegna, a Predda Niedda.
Il CARTELLONE:
Martedì 10 luglio riflettori accesi sulla 20^ edizione di Abbabula e microfono a Riccardo Giacomini, Riky per il pubblico, rapper cagliaritano ex Blatha Fam con all’attivo tre album solisti e una collaborazione con J-Ax alla realizzazione del singolo “Mi Vendo”. Con “Everest” (Machete) scala le classifiche, passa anche dal talent “The Voice” arrivando in semifinale. Il premio? Una nuova collaborazione con J-Ax e nuove storie da cantare in rap.
Da Riki a En?gma & Kaizén, la musica non cambia – lo style resta il rap – ma cambiano la proposta e l’approccio. Il background dice Prodigy e Daft Punk, passando dal metal-crossover per arrivare al’Hip-Hop. Nel 2008 le prime 15 tracce, Olbia il suo palcoscenico, poi gli applausi della penisola, la traccia “Tyler Durden”, il palco condiviso con Salmo. Oggi è produttore di sé stesso, lavora con Kaizén. “Indaco” lo consacra come artista unico nel suo genere.
Sindrome di Tôret Tour è il viaggio che Willie Peyote ha cominciato il 19 maggio a Prato, viaggio che lo trasporterà in Sardegna a chiusura della prima giornata di Abbabula. Guglielmo Bruno, torinese classe 1985, non ha più bisogno di presentazioni, ha conquistato media e spazi di diffusione musicale, affermandosi nel corso degli ultimi anni come astro crescente del panorama musicale nazionale e non solo.
Mercoledì 11 luglio si comincia con Flavio Secchi e la sua straordinaria chitarra. Dopo “Parole per Chitarra”, uscito lo scorso maggio post fortunata esperienza a Musicultura, l’artista ricomincia il suo percorso di creazione e crescita con nuove canzoni e una band interamente rinnovata: Gianrico Manca alla batteria, Mauro Mulas alle tastiere e Alessandro Atzori al contrabbasso
John De Leo è considerato ad oggi la voce più interessante del panorama musicale italiano. Una voce-strumento, ora calda, grave, ora acuta, graffiante, le cui fondamenta Soul sorreggono un vasto itinerario musicale che spazia dal Jazz, al Rock, al Dub, alla Contemporanea. Una proposta fuori dal comune per un artista fuori dall’ordinario.
Maldestro, pseudonimo del napoletano classe 1985 Antonio Prestieri, è un cantautore italiano. Il teatro lo avvolge e coinvolge, nel 2013 torna alla musica e alcune sue canzoni sbancano alcuni dei più importanti premi italiani (Premio Ciampi, De André, SIAE, AFI, Palco Libero e Musicultura). Il suo primo album merita la targa Tengo come miglior album d’esordio. Premio della critica a Sanremo nel 2017 fra le nuove proposte. Il suo secondo album è “I muri di Berlino”, lo scorso 8 giugno è uscito un disco live acustico (“Acoustic Solo”) mentre a novembre è in rampa un nuovo lavoro in studio.
La terza serata sarà aperta da Elisabetta Usai, che da vincitrice dell’edizione 2017 del piccolo festival “A squarciagola” sale di diritto, e con grande piacere, sul palco di Abbabula. Dal reggae in limbo alla partecipazione al premio “Parodi”, dal progetto “Archè” alle positive influenze evolutive della musica elettronica. A seguire, sul palco, salirà Gavino Riva in formazione trio con Gian Luca Gadau e Gian Mario Solinas: istrionico musicista bassista da sempre e compositore per vocazione impegnato ad oggi in un nuovo lavoro da solista. Saluto alla luna affidato alle voci, alle suggestioni, all’interpretazione e alle sonorità di Iosonouncane e Paolo Angeli: purissimo distillato di creatività trasformato in performance dal chitarrista di Palau in ensemble con il cantautore di Buggerru, connubio che con “DIE” ha raggiunto il massimo grado di espressività.
Sarà Massimo Carta, chitarrista di 30 anni vulcanico, travolgente, innamorato del blues e del folk americano ma capace anche di digressioni – tanto inaspettate quanto calzanti – fra le perle dimenticate della musica italiana, ad aprire sabato 14 luglio l’ultima serata de festival Abbabula.
Una candidatura ai David di Donatello 2014 per la colonna sonora del film “Smetto quando voglio” e una alle targhe Tenco 2015 per la medesima “opera prima”: questo e molto di più è Scarda – Nico Scardamaglio – uno di quei cantautori anni 2000 che, sebbene l’epoca, hanno deciso di puntare su uno stile acustico, schitarrato e in generale un po’ retrò ma non pesante.
Toccherà poi alle travolgenti sonorità di Francesco Media “Arrogalla”, compositore elettronico e live performer di Quartu Sant’Elena, invadere gli spazi di suoni e commistioni armoniche nel penultimo appuntamento della serata di chiusura del festival.
Poi spazio a Motta, headliner che attualmente rappresenta una delle più interessanti e trasversali proposte del fare musica italiano, che anima il dibattito indie e schiva le etichette di genere proponendosi alla ribalta della stagione musicale con rinnovata verve e maturità artistica.
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