Max Giusti in “Va tutto bene”. Il debutto al Teatro Olimpico di Roma il 20 febbraio

Max Giusti debutterà al Teatro Olimpico di Roma, martedì 20 febbraio alle ore 21:00, con il nuovissimo spettacolo “Va tutto bene”, per AB Management.

In tempi di ritrovato ottimismo nel Paese, il titolo del nuovo show di Max Giusti sembra cavalcare quest’onda, ma più si va avanti con lo spettacolo, più si scopre che in realtà il titolo è ironico. “Va tutto bene” perché gli italiani sono sempre più un popolo di consumatori, che viaggiano in tutta Europa (magari a Tbilisi perché c’è l’offerta a 99 euro e 90 tutto compreso) che vanno al ristorante (con i coupon) e che fanno sport (sempre con i coupon).  Insomma è cambiato il modo di consumare. Non è più la domanda che fa l’offerta ma sempre più l’offerta che crea la domanda. La tecnologia ci ha reso dei consumatori consapevoli, a volte anche troppo. Provate a decidere in quale ristorante mangiare affidandovi alle recensioni (completamente discordanti) che si leggono nel famoso sito dedicato. Non riuscirete a prendere una decisione.

“Va tutto bene” poi diventa una frase cinica quando si parla dell’attuale situazione della capitale, Roma la città in cui vive Max Giusti. Il momento non è mai stato tanto delicato, o meglio ancora “spelacchiato”.  Roma è anche l’eterna lotta tra Roma Nord e Roma Sud, o per dirla all’antica tra quartieri borghesi contro quartieri popolari. E cosa succedeva (o succede) quando un ragazzo del popolo si ritrova a frequentare una del circolo tennis Parioli? Se la cava con un sacco di bugie, che durano fino a quando il custode del circolo lo scopre e si scaglia contro di lui, contro un proletario come lui, avrebbe detto Pasolini.

Milano invece è la capitale morale dell’Italia, quella da dove nascono tutte le mode e le tendenze. Negli ultimi anni, Milano è stata anche capitale del rap italiano. Un linguaggio nuovo, che racconta storie che appartengono ai giovani. Storie che però finiscono spesso nella retorica del “vengo dalla strada e adesso ho fatto i soldi” che ormai è diventata un cliché. Ragazzi di 20 anni, spesso cresciuti in contesti borghesi che però si spacciano per uomini vissuti che sono partiti da zero.

Max Giusti

Chi invece è alla soglia dei 50 anni, come Max, può dire di averne viste già viste tante, cosa che diventa un vantaggio soprattutto per chi a 50 anni si ritrova, non di rado oggi ad avere un primo appuntamento. È un’età in cui anche chi ha vissuto la vita più vuota ha almeno 4-5 aneddoti con i quali fare colpo a cena, magari sembrare un uomo vissuto davanti a una donna più giovane. Fila tutto liscio fino a quando al ristorante arriva il menù, che il 50enne presbite non riesce a leggere e quindi cerca disperatamente di ordinare cose come “il piatto del giorno” o “il vino della casa”. Lo spettacolo è un monologo di circa 2 ore in cui Max Giusti è in scena da solo, unico mattatore della serata. Nel momento centrale dello spettacolo, in circa 10 minuti Max riesce a far rivivere molti dei suoi personaggi che il pubblico ha dimostrato di apprezzare, facendoli interagire tra di loro, in un momento quasi magico, dove da una porta miracolosa escono diversi personaggi, che si danno il cambio in pochissimi secondi. Un momento costruito con cambi  luce e cambi velocissimi di abito.

“Va tutto bene” è anche un’occasione per fare un bilancio tra passato e futuro. È questo il futuro che ci aspettavamo?  Negli ultimi decenni tutti gli italiani hanno snobbato i lavori dei genitori e si sono affannati a ottenere lauree, master, dottorati cercando professioni sempre più tecnologicamente avanzati. E qual è diventato invece il lavoro socialmente più gratificante nel 2017?  Il cuoco. Anzi, lo chef. Da quando furoreggiano in tv gli chef sono diventati i veri divi del momento. Non sono più degli uomini grassi che puzzano di fritto. Ora fanno programmi tv dove possono trattare male tutti, scrivono libri e sono anche sexy e seducenti…magari puzzano di fritto ancora oggi, ma a quanto pare sono seducenti lo stesso. Quando nel secolo scorso “sognavamo il Duemila” ce lo aspettavamo così? E oggi che il Duemila è passato da un pezzo non siamo neanche arrivati a vivere nello spazio come tutti i vecchi film avevano immaginato. La medicina è riuscita a fare passi da gigante, ma nessuno aveva mai ipotizzato l’epidemia di reggaeton che è pronta a colpirci ogni estate e che ci ricorda che il progresso non è mai una linea retta.

#FollowtheNoise…

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