Dave Matthews & Tim Reynolds: il racconto delle date italiane

Mancavano in acustico dal 2007, con l’ultima volta al Dal Verme di Milano, ma Dave Matthews e il suo amico fraterno Tim Reynolds sono finalmente tornati ad esibirsi dal vivo in versione acustica con tre date in Italia. NoiseLetter era lì per fotografare e raccontarvi il ritorno di due che sembrano arrivare da un altro pianeta. 

In formazione acustica Dave Matthews & Tim Reynolds mancavano da una decina d’anni, l’ultima volta al Dal Verme, mentre per fortuna, da un po’ di tempo a questa parte in versione full band hanno preso a deliziare con visite più frequenti i fan del Bel Paese.

Dave Matthews

Torino, Padova e Milano: 3 date con sullo sfondo una scenografia essenziale, tappeto persiano steso a terra, tavolino con appoggiati sopra thermos e peluche porta fortuna. Tim imbraccia la sua chitarra in piedi, Dave Matthews sul suo solito sgabello da versione acustica. Tre date colme di gente, indice del fatto che finalmente, una band che in America smuove i popoli, anche da noi sta iniziando ad ottenere il giusto riconoscimento, nonostante sulle radio mainstream nemmeno l’ombra.

Non è semplice scrivere un live report se sei una fan, perché il cuore gioca una parte fondamentale. Ascolto Dave Matthews e la sua band da 20 anni, quando mi innamorai di Before these crowded streets. Li ho visti dal vivo 13 volte, in giro tra Italia e Stati Uniti, contando le due delle tre date italiane che ho seguito nell’ultima tornata appena trascorsa. Ma al di là della passione e del fanatismo c’è qualcosa di oggettivo che ti spinge ad apprezzare un progetto simile tanto da inseguirlo ovunque sia possibile. Mai un concerto fotocopia e sempre una chicca che ha reso quella scaletta indimenticabile rispetto a tutte le altre. Ricordo una data un po’ più ruffiana, quella dell’Hollywood Bowl il 23 agosto 2010: un concerto pieno di vip comodamente seduti da accontentare con i brani più conosciuti, quando sfornarono all’improvviso le inaspettate Pig e The Stone, pezzi che speravo di ascoltare da un po’ in versione live. Quello che mi sorprende ogni volta poi, è come cavolo facciano a suonare ininterrottamente e instancabilmente quando non fanno uscire un album dal 2012. Era il momento di Away from the world, eppure non hanno mai smesso di andare in tour: autunno-inverno, primavera-estate, all the way to the world…senza mai risparmiarsi.

Dave Matthews

Sfornano concerti da tre ore filate, sera dopo sera, cambiando setlist a piacimento, staccandosi dall’etichetta che vuole che una band suoni “quelle canzoni” per forza solo per far contenti i fan. Ogni brano è buono per essere suonato, perché sono loro i primi a non doversi annoiare sul palco rinchiudendosi in schemi, per fidelizzare di conseguenza il pubblico che li segue da sempre e quello nuovo che gli si avvicina in corso d’opera. La stessa formula Dave Matthews e Tim Reynolds la propongono anche nella versione acustica, coprendo bene, solo con le loro due chitarre e la voce potente e precisa di Matthews, l’assenza della batteria di Carter Beauford, dello showman Boyd Tinsley al violino elettrico, Stefan Lessard al basso e i due Jeff Coffin e Rashawn Ross ai fiati.

Chi lo dice che non si può aprire un concerto con un brano soft? Loro ci riescono e incollano lì il pubblico, curioso di sapere cosa ascolterà pezzo dopo pezzo. Non è mai lo stesso concerto. Nell’ultima sera italiana agli Arcimboldi, ad esempio, aprono con Seek up, una perla rara, un brano che parla dell’ingordigia che ci pervade sempre di più da spingerci a riempire le nostre tazze così tanto da farle traboccare. Eppure non siamo mai contenti. Il riferimento è vagamente casuale quando Dave poco dopo si scusa “Per l’uomo che abbiamo messo alla Casa Bianca”. Durante le tre date italiane hanno trovato posto in scaletta brani come Don’t drink the water, classicone della band, che punta il dito su come ci facciamo largo a discapito del vicino…argomento sempre più attuale. Ma un posto d’eccezione è lasciato anche alle sorprese: Minarets, Rapunzel, The Space Between, The Maker di Daniel Lanois.

Tim Reynolds, senza emettere un fiato ma con enormi sorrisi, trasferisce tutta la sua timidezza sulla sua acustica che prende un’enorme energia, mentre Dave Matthews cambia chitarra praticamente ad ogni brano, perché consuma le corde fino all’ultima nota. Ma c’è anche spazio per lo storytelling. Il cantante sudafricano parla col suo pubblico, racconta quanto ami l’Italia e quanto si senta stupido a conoscere una sola lingua, e sfodera le sue innate doti di attore sfoggiando continuamente maschere che gli permettono di cambiare personaggio a seconda di quello che racconta.

Dave Matthews

C’è spazio anche per i ricordi e le emozioni, così Dave dedica Sister, brano scritto per la sorella, Corsina Andriano, presidentessa del fan club italiano DMB Confusion, prematuramente scomparsa due anni fa.

Il tour europeo sta giungendo al termine con le date portoghesi. Poi i due prenderanno di nuovo il volo per continuare il tour acustico nel loro paese di origine in un altro tour de force che li vedrà impegnati, sera dopo sera, oltre alla prima metà di Giugno. E poi forse un nuovo nuovo tour estivo con tutta la band? Probabile visto che i 7 non hanno di certo trascorso gli ultimi anni passando le vacanze estive al mare.

Le scalette italiane

4 Aprile 2017 – Torino

Crush/When the World Ends/Warehouse/Where Are You Going/Play Video/Funny the Way It Is/Dodo/Bartender/Lying in the Hands of God/Satellite/Tim Solo (DGA)/Out of my Hands/Don’t Drink the Water/Samurai Cop/Cornbread//Pretty Bird/Two Step/Tim Solo (Two Notes)/Virginia in the Rain/Stay or Leave/Grey Street/The Space Between/Fool to Think/Jimi Thing/Encore: Crash Into Me/All Along the Watchtower/Encore 2: You & Me

6 Aprile 2017 – Padova

Little Thing/Jimi Thing/Lie in Our Graves/Satellite/So Damn Lucky/Spaceman/Bartender/If Only/Crush/Tangled Web We Weave/Death on the High Seas/Save Me/Lover Lay Down/Warehouse/Muros y Puertas (Walls and Doors) feat Carlos Varela/Stay or Leave/Bismarck/Lying in the Hands of God/The Best of What’s Around/Bach/You Might Die Trying/Dancing Nancies/Grey Street/Encore: Two Step/Ants Marching

7 Aprile 2017 – Milano

Seek Up/Where Are You Going/Fool to Think/Don’t Drink the Water/When the World Ends/Grey Street/The Space Between/Minarets/Crush/Grab The Horns By The Bull (Tim Reynolds)/Virginia in the Rain/The Maker (Daniel Lanois cover)/#41/Cornbread/Mercy/You & Me/Two Step/Manfood(Tim Reynolds)/Sister/Samurai Cop/Warehouse/Ants Marching/Encore:Rapunzel/Dancing Nancies/Encore 2: Crash Into Me

Famosa per i suoi live show, la Dave Matthews Band ha venduto più di venti milioni di biglietti dalla sua nascita e complessivamente trentotto milioni di CD e DVD. È stato il primo gruppo nella storia ad avere sei consecutivi album da studio al primo posto della classifica Billboard 200 al debutto. Alcuni dei grandi successi della band includono “What Would You Say,” “Crash Into Me,” “Too Much” And “Everyday”.

Il cantante e chitarrista Dave Matthews ha pubblicato il suo debutto solista, “Some Devil” nel 2003 e il singolo di lancio, “Gravedigger”, ha vinto un Grammy per Best Male Rock Vocal Performance. Tim Reynolds è un maestro autodidatta del sitar, della chitarra jazz solista, del djembe solista, della chitarra a dodici corde, del violino e del mandolino, oltre che della chitarra acustica ed elettrica. Oltre al suo lavoro con la Dave Matthews Band, suona e registra con TR3, il fondamentale trio elettrico che ha fondato negli anni ’80.

Photo credits: Gianfranco Schetter

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