La nostra intervista a Giuseppe Piccoli, tra gli ideatori della community Sei tutto l’Indie di cui ho bisogno

Sei tutto l'Indie Fest

A poco più di ventiquattr’ore dall’evento Sei tutto l’Indie Fest abbiamo intervistato Giuseppe Piccoli, mente fondatrice insieme a Gian Marco Perrotta, della vibrante community Sei Tutto l’Indie di cui Ho Bisogno.

Leggi il programma completo del “Fest” al Monk di Roma

Sei tutto l'Indie Fest
Gian Marco Perrotta e Giuseppe Piccoli

 

Ciao Giuseppe….come definiresti Sei tutto l’indie di cui ho bisogno?

Ciao! Sei tutto l’indie di cui ho bisogno è la più grande community sulla musica indipendente prodotta in Italia, presente su Facebook, Instagram e Twitter. Il punto di riferimento per chi ama scoprire musica nuova e per gli operatori del settore.

Come è nata l’idea di creare questa community?

Inizialmente curavo solamente un blog con articoli approfondimento sulla musica indipendente italiana, denominato (S)controblog. Poi mi sono ritrovato casualmente coinquilino di Gian Marco Perrotta con il quale ho scoperto di avere gli stessi gusti musicali ed il medesimo approccio “esplorativo” alla musica. Subito ci è balenata l’idea di una pagina Facebook per condividere la musica che più ci piace. In quel periodo avevamo in mente il pezzo “Pornobisogno” dei Management del Dolore Post-Operatorio, che nel ritornello fa “Sei tutto il porno di cui ho bisogno”. Durante una partita alla Playstation (per la cronaca PES 2010), Gian Marco esclamò “Sei tutto l’indie di cui ho bisogno!”. La notte stessa creai un logo, una pagina Facebook e lo resi admin della pagina. Era il 17 ottobre del 2013.

Oltre a te e Gian Marco chi c’è dietro questo progetto e come si articola la gestione della community?

Io e Gian Marco Perrotta siamo i fondatori, poi ci sono una serie di nostri amici che ci danno una mano. La gestione prevede la condivisione immediata di news attinenti alla musica indipendente italiana, al lancio di artisti emergenti, a pezzi del passato che hanno influenzato la musica contemporanea, una rubrica “Scatto col vip indie” per la quale i fan ci mandano le foto con i loro beniamini, “Indie segni” basata su illustratori che ci mandano illustrazioni ispirate a frasi di canzoni, classifiche basate sulle performance nei social network. Abbiamo anche creato la prima canzone totalmente nata online attraverso un contest in cui chiedevamo di mandarci un testo che abbiamo selezionato e che poi è stato arrangiato da diverse persone fino a scegliere un vincitore. Le nostre parole d’ordine sono informazione e coinvolgimento, senza mai prenderci troppo sul serio.

Come mai l’esigenza di organizzare anche un evento?

Per una community che ha raggiunto i 40.000 fan su Facebook, diventata ormai un punto di riferimento per l’indie italiano, il passaggio dall’online all’offline rappresenta l’evoluzione più naturale. Una cosa che prima o poi andava fatta e siamo felici che un circolo importante come il Monk abbia subito accolto la nostra idea.

Come avete selezionato gli artisti da far esibire sul palco del Monk?

La decisione non è stata facile: inizialmente avevamo una lista di quasi 100 artisti! Poi in base ad esigenze nostre e alla disponibilità degli artisti la scelta è ricaduta su Portobello, Mòn, Mary in June e Pinguini Tattici Nucleari con un pre-serata Noia Dischi in cui suoneranno Chiara Monaldi e Giuseppe Catanzaro. Siamo molto soddisfatti e fiduciosi che questo sia solo il primo di tanti appuntamenti in cui coinvolgere anche altri artisti.

Cosa pensi dell’attuale panorama musicale italiano?

Il momento è sicuramente florido: la musica indipendente italiana è una fucina che ha scavalcato i talent show e finalmente anche i media tradizionali se ne sono resi conto. È certamente un processo più sano poiché emerge chi ha fatto una gavetta vera. Poi resta la musica indipendente di nicchia che a livello qualitativo ha sempre molto da dire.

Avete in programma altri eventi a breve?

Sei tutto l’indie Fest non sarà sicuramente l’ultimo e contiamo di trasformarlo in un evento itinerante in giro per la penisola! A livello di direzione artistica abbiamo già qualche discorso in ballo!

#FollowtheNoise…

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