Sincerità e sfrontatezza nel mondo interiore di Mèsa

Mèsa

“Ogni canzone è una stanza, un posto dove succede qualcosa di irripetibile: la verità.” La nostra intervista a Mèsa, giovane cantautrice con le idee già chiare sul suo colorato percorso musicale, uscita con un ep omonimo di 5 brani sinceri, sfrontati ma veri

Mèsa, nome d’arte della giovanissima Federica Messa, classe 1991, è una bella rivelazione. Voce che accarezza piacevolmente le orecchie, mista a delicatezza, grinta e irriverenza, nonostante non si possa fare a mano di percepire subito una similitudine con il timbro di Levante. Questo non compromette comunque il risultato del suo ep ominimo di 5 brani, che, per iniziare, scorre piacevole e si rimane quasi  male a vederlo finire così presto. Curiosi e sfrontati i testi che raccontano un mondo intimo con la sincerità della sua giovane età, che non scade però mai nella banalità. Sonorità indie ma fruibili imbellite dai giri di chitarra acustica che raccolgono e sottolineano i suoi pensieri. Le ispirazioni di Mèsa sono molte e le traduce in un’urgenza di raccontare le cose, per se stessa e per gli altri. Ma noi l’abbiamo incontrata e ce lo siamo fatti spiegare da lei !

Mèsa

 

Ciao Mèsa, nei tuoi brani ci sono molte sfumature. A cosa ti ispiri musicalmente ?

Le mie ispirazioni sono tante, sicuramente spicca la musica garage-indie americana degli anni 90 per quanto riguarda i suoni e le atmosfere…è il genere che preferisco ma è contaminato da un sacco di altra roba chiaramente!


Come nascono le tue canzoni?

La maggior parte delle volte si materializzano su un foglio senza che io quasi me ne accorga, più raramente mi metto lì al banchetto con l’intento di scrivere.

Fai musica fin da piccola e fino a poco tempo fa scrivevi in inglese. Con il tuo primo Ep hai switchato all’italiano. Come mai questa scelta?

Perché ho capito che è una lingua bella e che la gente ti ascolta davvero quando canti in italiano. Cioè c’è un contatto che con l’inglese non può esserci perché non è la lingua in cui pensiamo, sognamo o sentiamo le cose.

Il panorama musicale romano pullula di artisti che stanno creando una dimensione alternativa al mainstream. Come ti trovi?

La scena a Roma è delle migliori, mi piace starci in mezzo. Sento che questo momento fra 10 anni sarà qualcosa di cui si parlerà, non so in che termini ma se ne parlerà.


Cosa pensi del panorama musicale italiano in questo momento?

Per il panorama italiano vale il discorso di Roma, allargato. Secondo me sta avvenendo inevitabilmente una collisione tra il mainstream e l’indipendente, in certi casi non si riesce più a capire quale sia il confine. Ieri sera vedevo una fiction su Rai Uno e di sottofondo a una scena tra ragazzi in macchina c’era Del tempo che passa la felicità di Motta. Bello no? Magari si stanno dando una svegliata!

Come nasce Mèsa e come sei arrivata all’idea di un progetto musicale ?
Mèsa nasce da un urgenza di dire delle cose, a me stessa e agli altri. Ho sempre scritto e sempre suonato in giro da che ero ragazzina con altri nomi e questa è l’evoluzione di quelle fasi, immagino. Soltanto che adesso lo faccio con meno casualità e con degli obiettivi che sono dettati dall’età credo.


Hai sempre suonato molto dal vivo, come vivi la dimensione live ?

Con il live ho un rapporto di amore-odio… ne ho bisogno, mi piace sentirmi vicino alle persone idealmente ma poi quando mi trovo a farlo ho spesso una sorta di incertezza che se va bene, dopo 3 o 4 canzoni sparisce e lascia spazio al fomento, altrimenti resta là e non mi fa godere al massimo di quel momento che invece è molto prezioso. Ma è come uno sport emotivo, ci vuole esercizio, più lo fai e più capisci che essere vulnerabili non significa per forza sentirsi deboli anzi, può diventare tutto il contrario se riesci a parlare davvero agli altri di quella parte di te che è quella parte di tutti.

Ti piacerebbe duettare con altri artisti? Quali?

La lista è infinita, se devo farti due nomi italiani ti dico Giovanni Truppi e Maria Antonietta. Due nomi stranieri sarebbero Laura Marling e Angel Olsen. E ovviamente parliamo di un’eventualità nella quale non possiamo resuscitare i morti!

Mèsa – Tracklist

La colpa

Un nome alle cose

Cose vere

Morto a galla

Tutto

#FollowtheNoise…

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